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Caldaie a biomasse: approfondiamole meglio


Oggi la soluzione per il risparmio energetico sta nelle energie rinnovabili, un campo in cui l’utilizzo delle biomasse a uso civile e industriale rappresenta uno dei sistemi di riscaldamento più efficaci, oltre che ecologici.


In un articolo precedente abbiamo già parlato brevemente di cosa si intende per biomasse, tuttavia vista la loro ampia diffusione sarebbe opportuno trattarle in maniera più approfondita.


Cominciamo dunque con il conoscerne i vantaggi che offrono.


Partiamo dai costi. L’impiego delle biomasse nelle caldaie consente un notevole risparmio in bolletta (fino al 70%!) rispetto all’utilizzo dei tradizionali combustibili, come gas e gasolio, ma il risparmio varia in base alla biomassa utilizzata.


Una buona prestazione è sicuramente quella delle biomasse autoprodotte, come la legna e il cippato, mentre il risparmio è minore nel caso del pellet di legna, poiché questo è spesso prodotto in paesi esteri e dunque è soggetto a più elevati costi di trasporto. Questo difetto va però a compensarsi con il grande vantaggio della limitata quantità di ceneri prodotte.


Quanto al tipo di caldaie esistenti, sostanzialmente se ne riconoscono cinque tipi:


caldaie a legna: a fiamma normale o a fiamma inversa. Le prime bruciano ogni tipo di legna, ma l’autonomia si aggira intorno alle 2-3 ore. Le seconde, più moderne, hanno un ottimo rendimento, ma necessitano di essere caricate a mano e la cenere va svuotata almeno due volte a settimana;

caldaie a pellet: adatte a bruciare pellet di legna o pellet alternativi, sono caldaie poco impegnative, che in genere richiedono la pulizia dalla cenere una volta alla settimana, o addirittura ogni 20-25 giorni nei modelli di ultima generazione;

caldaie combinate pellet e legna: come suggerisce il nome, sono un ibrido tra le caldaie a legna e quelle a pellet e hanno quindi una duplice possibilità di alimentazione;

caldaie a cippato di legna: alimentate da legno triturato, sono ideali e soprattutto vantaggiose per i grandi sistemi centralizzati, come un condominio, dal momento che il cippato è meno costoso del pellet, specialmente se prodotto in loco;

caldaie a vapore a biomassa: interessanti perché possono essere alimentate con vari tipi di biomasse, come pellet di ogni tipo, cippato di legna o scarti di produzione alimentare (ossi di pesca e di albicocca, gusci di mandorle, sansa e nocciolino di oliva).

Grazie poi agli incentivi elargiti dallo Stato, le caldaie a biomassa si sono diffuse piuttosto bene, sia nelle abitazioni private sia nel settore industriale, dove rappresentano una soluzione molto conveniente per riscaldare ampi locali in tempi rapidi. Pensiamo ai capannoni e alle serre agricole.


Questo è il quadro generico delle caldaie a biomassa. Se però desideri ulteriori informazioni, ti invitiamo ad andare nella nostra pagina Contatti e a scriverci un messaggio: grazie alla nostra lunga esperienza in questo campo, saremo in grado di offrirti un servizio di qualità!

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