La sensibilità per l’ambiente e per la salvaguardia del nostro ecosistema ha portato a un numero sempre maggiore di interventi mirati al recupero e al riciclo dei rifiuti.
Ciononostante, spesso non siamo ancora sufficientemente consapevoli di quanto le nostre azioni quotidiane possono fare la differenza in termini di sostenibilità ambientale.
Tuttavia è proprio a partire dalla consapevolezza che si può sviluppare una cultura ambientale alla portata di tutti, a partire dalle cose più semplici.
Per esempio, sapevate che ogni giorno vengono abbattuti 27.000 alberi per la produzione della carta igienica? Questo è un dato che sicuramente ci porta a riflettere sui nostri consumi.
Ma ci sono anche altri dati che ci invitano alla riflessione. Riciclare una tonnellata di carta può salvare 17 alberi e consentire di risparmiare 682,5 litri di olio, 7.000 litri di acqua e 3,3 metri cubi di spazio in discarica.
In Italia, grazie alle politiche di protezione ambientale e di riciclo di carta e cartone vigenti, si risparmiano ogni anno emissioni nocive per l’atmosfera equivalenti a 6 giorni e 6 notti di blocco totale del traffico.
Anche in Europa la situazione sembra favorevole, tant’è che le foreste sono in costante aumento: di anno in anno si registra un incremento medio della superficie forestale pari a 661mila ettari. Per farvi un’idea, un’area grande due volte la Valle d’Aosta.
I rifiuti cartacei sono preziosi poiché dalla loro raccolta e riciclo è possibile ottenere nuova carta, cartone pressato, o altri materiali di imballaggio e in cellulosa.
Assieme alla carta, il vetro rappresenta il primo materiale per cui il 1976 vede la nascita della raccolta differenziata pubblica nel nostro Paese, a seguito dell’incremento della quantità di rifiuti prodotti.
Infatti, con l’avvento del boom economico e la diffusione del consumismo, già a partire dagli anni Cinquanta si verifica una maggiore diffusione dei prodotti usa e getta e degli imballaggi in confezioni monouso.
Questo crea, negli anni successivi, un aumento della sensibilità rispetto ai problemi ambientali, e non solo da parte della comunità scientifica, ma anche della popolazione. Ci si rende conto che i metodi tradizionali per eliminare la spazzatura – come il seppellimento nelle discariche o la combustione attraverso gli inceneritori – sono la vera, grave causa di inquinamento del suolo, delle falde acquifere e dell’aria. Di conseguenza si rende necessario ridurre la quantità di rifiuti prodotti e riciclare parte di essi.
É così che nell’Europa dei primi anni Novanta nascono le prime direttive europee sui rifiuti in genere, sui rifiuti pericolosi e sugli imballaggi, con l’obiettivo di ridurre drasticamente tutto ciò che è destinato alle discariche e agli inceneritori.
Come recepimento di tali direttive europee, nell’Italia nel 1997 viene varato il decreto Ronchi. L’impatto di questo decreto è storico, perché finalmente anche nel nostro Paese si capisce che il sistema adottato non è più sostenibile. Oltretutto, per mancanza di spazio non è fattibile costruire nuove discariche e la popolazione si oppone alla realizzazione di ulteriori inceneritori.
Da allora molto si è fatto in materia di sostenibilità ambientale. Ma molto può essere fatto ancora, se pensiamo che ogni giorno nel mondo vengono prodotte circa 4 tonnellate di rifiuti. Questo è un dato allarmante!
Stella Alpina srl, nel suo piccolo, contribuisce attivamente al recupero e alla trasformazione proficua dei materiali riciclabili, attraverso servizi di raccolta, trasporto, stoccaggio e lavorazione. Tutto questo per amore dell’ambiente.
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