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Tempo di vendemmie: cosa farne dei tralci?


Sebbene l’estate sia stata segnata da molteplici sbalzi climatici, la vendemmia 2018 si sta dimostrando più che positiva. Finita la raccolta mancherà davvero poco all’autunno, stagione in cui sarà tempo di potare le viti. La potatura è infatti un’operazione che incide moltissimo sulla qualità dell’uva raccolta e sulla sua trasformazione, ma crea un grande quantità di sarmenti, che dovranno essere smaltiti.


Fino a qualche anno fa, questi scarti venivano eliminati attraverso la loro combustione in campo, a cielo aperto. Ma di recente, complice la crescente preoccupazione per la qualità dell’aria che respiriamo, le autorità hanno imposto un divieto a questo tipo di pratica, pena il rischio di incorrere in sanzioni amministrative.


Un’alternativa potrebbe essere la trinciatura dei sarmenti e il loro interramento, andando così a reintegrare (almeno parzialmente) la fertilità del terreno. Questo si può fare purché il vigneto sia sano; in caso di piante affette da patologie, come l’escoriosi o il mal dell’esca, questa pratica è da evitare, poiché rischierebbe di contaminare anche i nuovi germogli.


Andiamo ora a vedere come si esprime in merito alla questione la normativa italiana.


Il D. Lgs. n. 22/97, anche detto decreto Ronchi, fa rientrare nella categoria dei rifiuti i residui delle potature che devono essere smaltiti.


Diversamente, se a questi residui viene riservata una destinazione energetica, il D. Lgs. n. 152/06 li considera combustibili.


Da qui l’opportunità di utilizzare questi scarti legnosi per diversi scopi, come ad esempio la macinazione in trucioli e segatura sia per caldaie che per lettiere animali (avicole, equine o bovine), e la fornitura di biomassa per caldaie civili e/o industriali.


Cosa si intende per biomassa?


Questo termine è stato introdotto per indicare tutti quei materiali di origine organica utilizzati per la produzione di energia, che non hanno subito alcun processo di fossilizzazione. Tra questi rientrano la legna da ardere, le ramaglie e i residui di attività agricole o forestali, gli scarti delle industrie animali, i liquidi reflui derivanti da allevamenti e le alghe marine.


Le biomasse sono una preziosa risorsa energetica rinnovabile, poiché la CO2 emessa per ricavarne energia non costituisce un incremento di quella presente nell’ambiente, poiché si tratta della stessa anidride carbonica assorbita dalle piante durante il loro naturale processo di crescita, e che, durante il loro altrettanto naturale processo di degradazione, tornerebbe in ogni caso nell’atmosfera.


Pensiamo che, ad oggi, il 3% dell’energia mondiale deriva dagli impianti a biomassa: una percentuale sicuramente destinata a crescere.


Qui a Stella Alpina offriamo numerosi servizi nell’ambito del trattamento delle biomasse. Grazie ad attrezzature e a macchinari adeguati, ci impegniamo ogni giorno per offrire ai nostri clienti un servizio rapido e professionale, dalla raccolta in loco al trasporto di tralci e sarmenti di vite, così come di ramaglie da potatura, piante cadute o da abbattere, con conseguente pulizia dei vigneti o dell’area richiesta.


Se desideri chiederci una consulenza gratuita, sei nel posto giusto! Per noi sarà un piacere conoscerti.

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